Vanni Adami

Ouando si dice che “il lavoro era tutta la sua vita” non si sbaglia, ma sarebbe molto più corretto affermare che la sua vita è stata “essere medico”.

È stato assai difficile per lui, per molteplici aspetti in quegli anni lontani, riuscire a portare avanti la sua scelta verso la MEDICINA; ma con enormi sacrifici, con una grande tenacia e perseveranza, una volta arrivato al traguardo, non si è più fermato. La sua formazione è stata mediata da un’intelligenza riflessiva e da un’umanità acquisita anche nella sofferenza personale. Ha anche incontrato persone che gli hanno tramesso i valori fondamentali del VIVERE. 

Nei suoi ricordi più cari il periodo oratoriale a S. Bernardo sotto la guida spirituale di don Angelo Conca che gli ha aperto gli orizzonti di don Primo Mazzolari. Radici profonde sono nate nelle amicizie scaturite da comuni esperienze come, ad esempio, dall’analisi della Dottrina Sociale della Chiesa si è sviluppata l’attenzione ai “piccoli” ed ai loro bisogni, la capacità di “ascolto” che ha saputo poi comunque conservare per tutta la sua vita.

La militanza decennale, come delegato nella sezione giovanile, nel partito della Democrazia Cristiana è stato un altro periodo altamente formativo. Incontri con personalità, autori, progettazioni e campagne elettorali, scambi di opinioni, anche molto distanti tra loro, ma sempre costruttivi, studio e partecipazione dei meccanismi burocratici ecc. hanno apposto altre basi al suo futuro.

Ha sempre amato lo sport in generale (senza praticarlo…) ed anche in questo campo si è assunto delle responsabilità perchè ne riconosceva l’alto valore delle regole formative per bambini e giovani (è stato anche presidente di una squadra di calcio in cui comunque si adoperava a fare ogni cosa che potesse essere necessaria). Incredibilmente, il suo primo incarico di lavoro è avvenuto proprio presso la Società Canottieri L. Bissolati di Cremona, come Medico Sociale della Pallanuoto! Lo ha poi portato avanti per circa 10 anni nonostante tutti gli altri impegni e sobbarcandosi anche trasferte invernali in quel di Crema poiché Cremona, a quei tempi, non aveva i giusti requisiti. Diceva: ”Quando si prende un impegno lo si porta avanti!”

All’inizio degli anni ’80 incominciano le sostituzioni dei colleghi, varie e saltuarie in città e fuori. Subito si vede l’impronta sia del servizio che dell’impegno.

Lascia ovunque tracce di umanità e disponibilità tali che, ancora oggi, rimangono forti legami di amicizia sincera per esempio con i residenti del Boschetto, dove a lungo ha sostituito il dr. Armando Parlato.

Sempre in questo periodo, gli viene chiesto di entrare a far parte della Lega Italiana per la lotta contro i tumori. Il Prof. Pierluigi Mariani, Medaglia d’oro della Sanità ed uno dei fondatori della Lega di Cremona, dopo averlo conosciuto ed apprezzato, lo porta con sé spesso o lo invia a manifestazioni divulgative, incontri, dibattiti a rappresentarlo e sostituirlo. 

Il dr. Vanni Adami viene perciò conosciuto, stimato, ricordato anche per questo suo impegno svolto in modo del tutto gratuito e con l’entusiasmo di poter fare la sua parte in una causa così importante, ancora agli albori.

Accetta e svolge per circa 5 anni l’ambulatorio di Senologia a Pizzighettone, presso la locale sede dei Volontari della Croce Rossa dove nascono nuove, durature collaborazioni ed amicizie ad esempio l’indimenticabile rapporto con Piergiuseppe Parmigiani, anima instancabile di Croce Rossa e recentemente scomparso.

Questo aspetto della disponibilità all’aiuto ed ascolto verrà mantenuto sempre nella sua vita.

Chiamato dal dr. Martino Manfredi entra in clinica “La Pace”, dove stringe altri legami professionali ed umani assai importanti.

Vive un clima lavorativo sereno. Ama dire: ”È una grande famiglia”. 

Con le suore Adoratrici di Rivolta costruisce un sincero rapporto di stima ed affetto che tutt’ora rimane inalterato. Anche nel giorno del matrimonio va dalle suore più anziane in Clinica a salutarle per delicatezza di animo! Con i colleghi condivide i problemi lavorativi ma anche scelte della vita quotidiana. Ritiene, comunque, di “dover sempre imparare qualcosa in più..” e nel suo cuore non dimenticherà mai il suo ultimo grande Maestro, il dr. Alfredo Pedroni.

Gli impegni si intensificano e lui non si tira mai indietro.

Arriva anche la Convenzione ed apre il suo primo studio in via Rialto. Diventa così “Medico di famiglia” iniziando un nuovo cammino che poi si rivelerà essere la sua meta.

La Clinica “La Pace” poi chiude i battenti ed in lui resterà sempre la profonda nostalgia degli anni trascorsi in quella sede.

Per qualche anno ha collaborato inoltre come coordinatore medico, anche con la struttura “O.P.SS. Redentore” di Castelverde, con l’allora presidente Valerio Farina con cui condivideva il principio fondamentale che “nella vita essere grandi o realizzare grandi cose non importa; importante è vivere la vita cristiana ogni giorno, nella quotidiana normalità”

La vita del dr. Vanni sarà sempre così, dedicata alla Medicina, a disposizione, soprattutto dei “piccoli e dei semplici.”, di tutti quelli che gli chiedono qualcosa: un consiglio, un aiuto.

Atteggiamento schivo, serio, silenzioso. Molto attento ad ogni particolare ed assai preciso. Cuore grande e generoso. Sempre preoccupato di “non disturbare”. Uomo riflessivo e profondo, ma semplice nei modi. Uomo di altri tempi.

Nello studio di via Buoso da Dovara 45 ha condiviso per anni tanti rapporti e vicende umane, proprio fino all’insorgere repentino della malattia, nel luglio 2015. Numerosi suoi pazienti lo hanno seguito da vicino e da lontano in svariati modi, anche con scritti molto affettuosi, che lo hanno confortato e sostenuto. Non è stato possibile riportargli la salute ma il sorriso sì!

L’amore grande per la sua famiglia lo ha dimostrato sempre con grande senso di responsabilità in ogni momento, nel bene e nelle difficoltà. Ora il vuoto “fisico” parlerà di lui attraverso i ricordi.