“La vittoria della borsa di studio per me rappresenta un riconoscimento all’impegno che ho sempre messo nello studio e uno stimolo a continuare e completare con serietà il mio percorso”
Questo il pensiero di Marika Cagnoli, giovane di Casalmaggiore al quinto anno di Medicina a Parma, vincitrice dell’edizione2023 della borsa di studio che la sezione LILT di Cremona ha intitolato al medicoVanni Adami.
Marika era stata una delle finaliste nell’edizione dello scorso anno e nell’intervista di un anno fa ci aveva parlato diffusamente di come fosse arrivata a scegliere la facoltà di medicina, di quanto impegno richiedessero gli studi, ma anche di come la convinzione di avere fatto la scelta giusta l’aiutasse ad andare avanti con caparbietà.
Siamo tornati a sentirla per conoscere le sensazioni e i cambiamenti di prospettiva
dopo dodici mesi.
Cosa l’ha spinta a partecipare di nuovo al bando per la borsa di studio?
Visto che avevo ancora i requisiti per partecipare, ho deciso di presentare di nuovo domanda soprattutto perché, nel caso in cui fossi risultata vincitrice, avrei potuto contribuire alle numerose spese che comporta l’università. non gravando troppo sui miei genitori e mi sarebbe arrivata anche una nuova conferma che io devo proprio fare il medico!
L’anno scorso era risultata finalista, quest’anno ha vinto: quale il significato/valore di questo nuovo riconoscimento?
“La vittoria della borsa di studio per me rappresenta un riconoscimento all’impegno che ho messo in tutti questi anni nello studio em se l’anno scorso ha costituito uno stimolo per continuare il cammino con serietà, quest’anno mi sprona allo sprint finale, anche se ancora piuttosto lungo e impegnativo. Il fatto che altri credono in me, nella mia preparazione e attitudine per la professione di medico cui mi sto preparando, mi fa solo un gran bene”.
Un anno fa ci aveva detto che era indecisa per la specialistica tra psichiatria e oncologia: il dubbio resta o alle idee chiare?
“Il tempo che mi sono data e l’aver conosciuto meglio le due alternative è servito, perché oggi ho le idee chiare e ho preso la mia decisione: mi piacerebbe specializzarmi in psichiatria, infatti ho scelto di scrivere la mia tesi proprio in questa materia”.
Che bilancio si sente di fare del percorso per cui compiuto? Quali le rinunce, i sacrifici e le soddisfazioni…
“Questi anni sono stati caratterizzati sia da sacrifici che da rinunce, ma anche da tante soddisfazioni che diventano stimoli ad andare avanti; per esempio, ogni volta che supero un esame, aumento la motivazione per preparare il successivo. Non lo nego, è stato un percorso lungo e veramente impegnativo, ma che mi hai insegnato tanto. Ora che sono quasi alla fine e che sto per realizzare il mio obiettivo di diventare medico, sono però più le soddisfazioni che provo e quindi le rinunce, che pure devo ancora fare, pesano sempre meno”.
Arrivata a questo punto, che obiettivi si pone a medio e lungo termine?
“Nel medio termine sicuramente la laurea, visto che ormai mi manca solo l’ultimo anno, mentre a lungo termine entrare nella specializzazione di psichiatria. Rimane solo il dubbio se rimanere a Parma o cambiare città. Infatti dovrò superare un test e, in base al punteggio ottenuto, potrò scegliere tra una rosa di sedi, per questo non ho ancora in mente l’eventuale alternativa”.
Cosa vede nel suo futuro? Forse qualche esperienza all’estero?
“Per ora non ne ho in programma, ma vedremo cosa riserveranno i prossimi anni. Certo non la escludo come possibilità, anche perché, come già l’avevo detto l’anno scorso, l’esperienza in Thailandia negli anni del liceo si è rivelata importante, soprattutto per cambiare dimostrato che so adattarmi facilmente a nuove realtà, dalle quali si possono ricavare idee e insegnamenti diversi, quindi nuovi”.
Di Paolo Fornasari, da Mondo Padano del 15 settembre 2023.
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